Categorie
ARCHEOnotizie Articoli Pubblicazioni

ARCHEOnotizie N.5

Pubblichiamo il nuovo numero di ARCHEOnotizie, il mensile a cura del corso Beni Culturali del Liceo classico: si parla dei recenti ritrovamenti a San Casciano de Bagni, che costituiscono una svolta per la storia dell’arte antica e per ricostruire i passaggi tra arte etrusca e romana. Buona lettura!
Categorie
Articoli News Sport

Baskin, lo sport che ci unisce

Ci siamo recati in palestra ad intervistare i protagonisti e alla fine abbiamo giocato anche noi; vi raccontiamo di cosa si tratta

ph. Desiré Gagliardi

Recentemente si sta parlando sempre di più di Baskin, una nuova frontiera nel campo dello sport inclusivo. Nato nel 2003 a Cremona, aveva inizialmente lo scopo di coinvolgere ragazzi con vari livelli di abilità assieme ai loro coetanei cosiddetti “normodotati” nella pratica di sport decisamente poco inclusivi. Con la collaborazione di insegnanti di scienze motorie, genitori e l’istituto scolastico è stato reso possibile realizzare un nuova disciplina; chiunque può partecipare, di qualsiasi genere ed età, senza discriminazioni e in un clima accogliente e coinvolgente. La nostra Dirigente ha voluto fortemente l’introduzione di questa attività sportiva per tutti gli studenti, con l’obiettivo che essa si annoveri tra i progetti caratterizzanti della scuola.

Ma cosa ne pensano veramente i protagonisti del nostro articolo? Che cosa si prova a giocare a Baskin?  Abbiamo assistito e partecipato ad uno dei loro allenamenti e ne abbiamo approfittato per porre qualche domanda ad allenatori, professori e giovani atleti: i primi a rispondere sono stati gli studenti e le studentesse: riportiamo alcuni stralci delle loro risposte: 

Samuele: cosa ti ha spinto a iscriverti, ti diverti?

Lorenzo:  molto, mi sto divertendo perché è uno sport bellissimo che mi piace e mi sono iscritto perché sapevo di trovare i miei compagni; amo il baskin perché praticando questo sport mi sono finalmente disintossicato dai videogiochi. 

Anche Yuri ci ha comunicato la sua soddisfazione ogni volta che segna a canestro; ha inoltre incontrato nuovi amici quindi continuerà a venire a scuola per giocare.

S.: come affronti le vittorie e le sconfitte? 

Agata: è meglio se vinco, mi piace ma se perdo non fa niente, non mi arrabbio.

Lorenzo ribadisce che il divertimento non viene meno anche quando non vince.

ph. Desiré Gagliardi

Abbiamo rivolto anche qualche domanda a Fabio Marzorati, il loro allenatore:

S.: cosa l’ha spinta ad essere un allenatore di Baskin?

Fabio M.: nasco come allenatore di basket, poi sono passato al baskin perché c’erano dei ragazzi che conoscevo, i quali pur essendo appassionati di questo sport, non avevano spazio per giocare. Questo perché basta essere non eccezionalmente bravi, con difficoltà motorie o diverse abilità per non essere accettati in una squadra di basket. Allora ho scoperto il Baskin, l’ho portato ad Omegna dove abbiamo cominciato questo progetto nove anni fa. Nel Baskin c’è spazio per tutti, a qualunque livello. Il gioco dei ruoli aiuta ad essere comunque in grado di dare il proprio contributo e di esprimersi a prescindere dalle proprie potenzialità. 

È lo sport che si adatta alle persone, non queste che si devono adattare al regolamento. 

Alessia, l’altra giovane allenatrice ci racconta invece che si è avvicinata a questo sport perché ha un fratello più piccolo autistico che ha iniziato prima cinque anni fa: lei giocava già a pallavolo e ha voluto provare, appassionandosi.

Oltre all’allenatore Fabio, una delle colonne portanti di questo progetto è indubbiamente la Professoressa Valeri, la quale ci ha invitato ad osservare e cimentarsi in uno dei loro allenamenti. Tra un tiro a canestro e qualche bel passaggio, abbiamo avuto la possibilità di porgerle qualche domanda

S.: perché è importante parlare di questo sport

Prof Valeri: ho scoperto questo sport casualmente, incontrando il coach Fabio ad un incontro di LetterAltura dello scorso anno. Mi ha invitato a una partita e sono rimasta folgorata, mi ha affascinato tantissimo. Sono una delle referenti dell’Istituto per l’inclusione e ho subito pensato che questa iniziativa sarebbe dovuta essere portata nella scuola; inoltre, visto che anche il coach Fabio avrebbe voluto far partire un’esperienza in una scuola del VCO ci siamo proprio incontrati a metà strada.  Penso che sia importante far conoscere questo sport ad un maggior numero di persone, perché come avete visto anche voi, vedere una partita ed iniziare a giocare ti fa divertire tantissimo, ti fa stare in mezzo agli altri. 

S.: lei si allena con loro? S.: qual è la cosa che la diverte di più? 

Prof V: Sì, mi alleno con loro e mi diverto molto, anche se non so giocare ma ancor di più mi diverte rubare la palla ai ragazzi più giovani. Infine, trovo gratificante il fatto che usciti da questi allenamenti siamo tutti felici, dal primo all’ultimo, dal più grande al più piccolo.

 Non c’è differenza, siamo tutti uguali nel sentirci bene.

Sofia Beltrami, 5B liceo classico, Samuele De Martiis, 5B Scienze Umane, fotografie di Desiré Gagliardi

Categorie
Arti Articoli News Senza categoria

Una giornata “ad artem”

L’appassionato reportage di una studentessa sull’uscita didattica a Milano, alla scoperta di grandi capolavori

Nella mattinata dello scorso 16 dicembre, le classi quarte del Liceo Classico Cavalieri sono
state accolte da una Milano uggiosa; sebbene il programma iniziale dell’uscita prevedesse una prestigiosa visita guidata all’Ultima Cena di Leonardo, un funesto sciopero ci ha costretti a disdire e a riparare
altrove. Ma si sa: Milan l’è un grand Milan e specialmente durante il periodo delle feste l’arte e la cultura regnano sovrane in ogni angolo della città.

Per iniziare la giornata con il giusto ottimismo abbiamo quindi deciso di visitare un posto per noi speciale che purtroppo rischia di passare inosservato: la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Un piccolo gioiello dell’architettura italiana nascosto dalla bancarella di un fioraio, ma che non è sfuggito all’attenzione dei nostri studenti, a cui era già ben noto. Qui abbiamo avuto modo di ammirare – finalmente – da vicino il magnifico finto coro realizzato da Donato Bramante.


Ma l’arte poi ci ha chiamati in Piazza della Scala, dove, accolti dallo sguardo attento della statua del nostro caro Leonardo Da Vinci, abbiamo goduto del beneficio di una visita guidata a Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale che da diversi anni ospita la tradizionale esposizione natalizia dal 2 dicembre al 15 gennaio. Insomma, un appuntamento irrinunciabile, che non potevamo lasciarci scappare!


Quattro le opere esposte, unite da un fil rouge comune, ovvero la carità e la bellezza, interpretate da quattro Artisti (con la A maiuscola) del periodo gotico-rinascimentale e gentilmente prestate da alcuni musei di Firenze: una scultura a opera di Tino di Camaino, un tabernacolo del Beato Angelico, una tavola di Filippo Lippi e, in ultimo, anche un’opera realizzata da Sandro Botticelli.
I capolavori si trovano nella Sala Alessi, allestita con particolare cura e attenzione all’ecosostenibilità e al riciclaggio: dal soffitto calano infatti tendaggi realizzati in seta non violenta (si attende la trasformazione del baco in farfalla, per evitare di interromperne la metamorfosi), disposti in modo da esaltare la preziosità delle opere e da evocare gli interni di una cattedrale.


La mostra si apre con la Carità marmorea di Tino di Camaino, a lungo collocata sopra la porta del Battistero di Firenze e oggi conservata al Museo dell’Opera del Duomo. A sorprendere più della rappresentazione stessa della Carità, sono in realtà i due bambini che si arrampicano sul corpo della donna, per cercarne il seno. Segue il Tabernacolo del Beato Angelico, proveniente dal Museo di San Marco, che sarà esposto solo a partire dal 20 dicembre. Il tema iconografico è quello tradizionale dell’Annunciazione e dell’Adorazione dei Magi, scene impreziosite da uno sfondo dorato con motivo damascato e dalla splendida cornice scelta. Di fronte a quest’opera, ammiriamo poi la Madonna col bambino di Filippo Lippi, in prestito dal Museo Medici Riccardi di Firenze. Tratti eleganti e richiami alla pittura tardogotica, come le aureole punteggiate d’oro, rendono quest’opera un vero e proprio capolavoro.

Un valore aggiunto è poi sicuramente il magnifico ritratto di un giovane che si trova sul retro della tavola. In ultimo, ma non per importanza, abbiamo avuto il piacere di ammirare la Madonna col Bambino di Sandro Botticelli, conservata al Museo Stibbert: la drammaticità del quadro, resa anche dalle tonalità scure scelte, è il riflesso del clima di tensione che si respirava a Firenze, dove acquistava sempre maggiore fama il predicatore Girolamo Savonarola, a scapito della dinastia medicea, che stava per perdere il suo potere.


Dopo una meritata pausa per rifocillarci addentrandoci tra le tante proposte culinarie offerte da Milano, ci siamo recati alla Pinacoteca Ambrosiana, un vero e proprio centro culturale istituito da Federico Borromeo nel primo decennio del Seicento. Sandro Botticelli, Bramantino, Tiziano, Raffaello, Leonardo e Caravaggio sono solo alcuni dei nomi degli illustri artisti le cui opere fanno parte dell’incredibile collezione
del Cardinale. Un posto d’onore è di certo riservato allo splendido Cartone della Scuola di Atene, realizzato (ma mai utilizzato) da Raffaello Sanzio per la Stanza della Segnatura dei Musei Vaticani. Uno spettacolo di dinamicità che ci permette di ammirare il tratto di uno dei pittori che hanno davvero fatto la storia dell’arte.


L’emozione, per noi studenti freschi di studio, è stata fortissima. È impossibile poi non citare il Codice Atlantico di Leonardo, che abbiamo avuto modo di studiare a fondo durante le ore di lezione: nati come fogli sparsi (più di mille!), gli appunti del genio sono esposti nella cornice della splendida biblioteca. Un’opera dal valore inestimabile che durante le spoliazioni napoleoniche fu requisita, ma che in seguito
Antonio Canova riuscì a riportare in Italia.


Tante emozioni e tanta arte sono stati i protagonisti di questa uscita didattica, che ci ha permesso di vedere finalmente ciò che per tempo abbiamo ammirato solo sui libri e di creare bei ricordi in compagnia dei nostri amici (non solo i compagni di classe, ma anche tutti gli artisti che ci hanno accompagnato nelle giornate di studio…).

Maggie Francesca Pagani

Categorie
Articoli STEM Video

l’ellisse come non l’avevi mai vista

Se ascolto, dimentico; se vedo ricordo; se faccio, imparo; se spiego, capisco: è il “motto” delle studentesse che hanno realizzato dei video molto interessanti, spiegando con semplicità alcuni tra i più importanti principi della fisica e della matematica.

Chi non conosce o non vorrebbe visitare il Colosseo, l’Arena di Verona, la piazza Anfiteatro di Lucca o piazza San Pietro a Roma?

No, questi video non parlano di architettura, ma di matematica unita alla geometria. iniziamo con l’ellisse:

Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay

L’ELLISSE

Tutte le bellezze artistiche o urbane menzionate, infatti, sono accomunate da un aspetto, ossia la forma ellittica, la forma di un’ellisse. Accendi il cervello e scopri che cosa è un’ellisse a partire dalla sua definizione! il primo video è stato realizzato da Anna Gabriele, IV classico:

Nella breve e originalissima animazione realizzata da Agnese Visca della IV A Classico, tre giovani matematiche sulle orme della grande Ipazia di Alessandria (IV sec.d.C) mostrano la costruzione dell’ellisse partendo dalla sua definizione e la implementano in un modo alternativo e “balneare”. in attesa di altri video le giovani scienziate augurano buona visione!