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21 marzo: giornata mondiale della poesia

In occasione della celebrazione, pubblichiamo un numero speciale del giornalino dei lettori dedicato all’arte di esprimere in versi

Dal 1999 l’Unesco ha scelto il 21 marzo per celebrare la bellezza e la forza comunicativa della poesia. Unendoci a chi, anche nella nostra scuola, ricorderà il nome e le storie delle vittime delle mafie, pubblichiamo un numero speciale di Fahrenheit 2021, il giornalino dei Lettori (e non solo) del nostro liceo, interamente dedicato alla poesia.
Autori dei versi sono i ragazzi del “Cavalieri”, che, bandito ogni eccesso di retorica, vi sorprenderanno per la sensibilità che esprimono. 

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L’arte si racconta. Un pomeriggio in gipsoteca

Gli allievi del corso Beni Culturali hanno “dato voce” alle sculture del Museo del Paesaggio: una studentessa racconta …

Nel pomeriggio di domenica 28 gennaio, un gruppo di studenti del corso Beni Culturali del
Liceo Classico, coordinati dalla professoressa Gabriella Prandi, ha accompagnato i
numerosi visitatori del Museo del Paesaggio di Pallanza alla scoperta delle opere dello scultore
Paolo Troubetzkoy. Si è trattato però di una visita speciale: i ragazzi hanno infatti prestato le
loro voci alle statue, offrendo così agli spettatori l’opportunità di ascoltare la storia della
collezione direttamente dai suoi celebri protagonisti. 


Paolo Troubetzkoy, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, ha potuto godere a pieno del
grande fervore culturale di quegli anni incontrando personaggi di spicco in ogni ambito, dalle
arti figurative alla poesia, senza dimenticare la musica. Proprio quest’ultima ha ricoperto un
ruolo importante nella vita e nella produzione dello scultore, che era figlio di una cantante
americana e frequentava spesso musicisti, compositori e ballerine. Per questo, a ogni sala del
Museo, è stato abbinato un brano musicale che ha accompagnato i monologhi presentati dagli
studenti.


Gli artisti Auguste Rodin e Giovanni Segantini, il Premio Nobel George Bernard Shaw, il
“poeta vate” Gabriele d’Annunzio e lo scrittore Lev Tolstoj sono alcune delle grandi
personalità che hanno animato il Museo domenica. Il percorso, introdotto dalla grazia e dalla
raffinatezza di Elin, la moglie dello scultore, è stato ingentilito dalla celebre Danzatrice, Lady
Constance Stewart-Richardson e da Adelaide Aurnheimer, ritratta in Dopo il ballo. Di grande
suggestione è stato poi l’incontro con il monumentale Garibaldi a cavallo.


L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Liceo e il Museo del Paesaggio, ha così promosso
un nuovo modo di raccontare l’arte, portandola fuori dalle aule scolastiche e presentandola in
questo inedito itinerario attraverso le sale del Museo.
Il Pomeriggio in Gipsoteca è ben sintetizzato in una battuta tratta dal monologo di Tolstoj:
Ora qui, in questo Museo, mi trovo a ripensare Che cos’è l’arte? Quella vera, che contagia,
capace di suscitare nell’uomo quel sentimento di gioia che nasce dalla comunione spirituale
con l’artista e con gli altri uomini che contemplano la stessa opera d’arte
.

Così è stato: le statue dello scultore che voleva “esprimere il sentimento della vita” hanno dialogato con il
pubblico, animandosi e allietandolo con le loro storie. 

Maggie Francesca Pagani

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Una giornata “ad artem”

L’appassionato reportage di una studentessa sull’uscita didattica a Milano, alla scoperta di grandi capolavori

Nella mattinata dello scorso 16 dicembre, le classi quarte del Liceo Classico Cavalieri sono
state accolte da una Milano uggiosa; sebbene il programma iniziale dell’uscita prevedesse una prestigiosa visita guidata all’Ultima Cena di Leonardo, un funesto sciopero ci ha costretti a disdire e a riparare
altrove. Ma si sa: Milan l’è un grand Milan e specialmente durante il periodo delle feste l’arte e la cultura regnano sovrane in ogni angolo della città.

Per iniziare la giornata con il giusto ottimismo abbiamo quindi deciso di visitare un posto per noi speciale che purtroppo rischia di passare inosservato: la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Un piccolo gioiello dell’architettura italiana nascosto dalla bancarella di un fioraio, ma che non è sfuggito all’attenzione dei nostri studenti, a cui era già ben noto. Qui abbiamo avuto modo di ammirare – finalmente – da vicino il magnifico finto coro realizzato da Donato Bramante.


Ma l’arte poi ci ha chiamati in Piazza della Scala, dove, accolti dallo sguardo attento della statua del nostro caro Leonardo Da Vinci, abbiamo goduto del beneficio di una visita guidata a Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale che da diversi anni ospita la tradizionale esposizione natalizia dal 2 dicembre al 15 gennaio. Insomma, un appuntamento irrinunciabile, che non potevamo lasciarci scappare!


Quattro le opere esposte, unite da un fil rouge comune, ovvero la carità e la bellezza, interpretate da quattro Artisti (con la A maiuscola) del periodo gotico-rinascimentale e gentilmente prestate da alcuni musei di Firenze: una scultura a opera di Tino di Camaino, un tabernacolo del Beato Angelico, una tavola di Filippo Lippi e, in ultimo, anche un’opera realizzata da Sandro Botticelli.
I capolavori si trovano nella Sala Alessi, allestita con particolare cura e attenzione all’ecosostenibilità e al riciclaggio: dal soffitto calano infatti tendaggi realizzati in seta non violenta (si attende la trasformazione del baco in farfalla, per evitare di interromperne la metamorfosi), disposti in modo da esaltare la preziosità delle opere e da evocare gli interni di una cattedrale.


La mostra si apre con la Carità marmorea di Tino di Camaino, a lungo collocata sopra la porta del Battistero di Firenze e oggi conservata al Museo dell’Opera del Duomo. A sorprendere più della rappresentazione stessa della Carità, sono in realtà i due bambini che si arrampicano sul corpo della donna, per cercarne il seno. Segue il Tabernacolo del Beato Angelico, proveniente dal Museo di San Marco, che sarà esposto solo a partire dal 20 dicembre. Il tema iconografico è quello tradizionale dell’Annunciazione e dell’Adorazione dei Magi, scene impreziosite da uno sfondo dorato con motivo damascato e dalla splendida cornice scelta. Di fronte a quest’opera, ammiriamo poi la Madonna col bambino di Filippo Lippi, in prestito dal Museo Medici Riccardi di Firenze. Tratti eleganti e richiami alla pittura tardogotica, come le aureole punteggiate d’oro, rendono quest’opera un vero e proprio capolavoro.

Un valore aggiunto è poi sicuramente il magnifico ritratto di un giovane che si trova sul retro della tavola. In ultimo, ma non per importanza, abbiamo avuto il piacere di ammirare la Madonna col Bambino di Sandro Botticelli, conservata al Museo Stibbert: la drammaticità del quadro, resa anche dalle tonalità scure scelte, è il riflesso del clima di tensione che si respirava a Firenze, dove acquistava sempre maggiore fama il predicatore Girolamo Savonarola, a scapito della dinastia medicea, che stava per perdere il suo potere.


Dopo una meritata pausa per rifocillarci addentrandoci tra le tante proposte culinarie offerte da Milano, ci siamo recati alla Pinacoteca Ambrosiana, un vero e proprio centro culturale istituito da Federico Borromeo nel primo decennio del Seicento. Sandro Botticelli, Bramantino, Tiziano, Raffaello, Leonardo e Caravaggio sono solo alcuni dei nomi degli illustri artisti le cui opere fanno parte dell’incredibile collezione
del Cardinale. Un posto d’onore è di certo riservato allo splendido Cartone della Scuola di Atene, realizzato (ma mai utilizzato) da Raffaello Sanzio per la Stanza della Segnatura dei Musei Vaticani. Uno spettacolo di dinamicità che ci permette di ammirare il tratto di uno dei pittori che hanno davvero fatto la storia dell’arte.


L’emozione, per noi studenti freschi di studio, è stata fortissima. È impossibile poi non citare il Codice Atlantico di Leonardo, che abbiamo avuto modo di studiare a fondo durante le ore di lezione: nati come fogli sparsi (più di mille!), gli appunti del genio sono esposti nella cornice della splendida biblioteca. Un’opera dal valore inestimabile che durante le spoliazioni napoleoniche fu requisita, ma che in seguito
Antonio Canova riuscì a riportare in Italia.


Tante emozioni e tanta arte sono stati i protagonisti di questa uscita didattica, che ci ha permesso di vedere finalmente ciò che per tempo abbiamo ammirato solo sui libri e di creare bei ricordi in compagnia dei nostri amici (non solo i compagni di classe, ma anche tutti gli artisti che ci hanno accompagnato nelle giornate di studio…).

Maggie Francesca Pagani