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Il genocidio degli armeni

Gli studenti della 4 b classico, guidati dal professore di storia e filosofia, hanno raccontato un triste capitolo della storia, troppo spesso rimosso o addirittura dimenticato

Venerdì 20 maggio 2022, presso la Casa Ceretti, a Verbania, si è tenuta la conferenza sul genocidio armeno, preparata dalla classe 4^B classico e dal professor Stefano Gubian. Il progetto, che ha impegnato gli studenti per tutto il corso dell’anno scolastico, si è concretizzato in una presentazione approfondita della storia del genocidio, delle sue cause, delle testimonianze, degli sviluppi che esso ha avuto negli anni a seguire. Alla conferenza hanno assistito le classi quinte del Liceo Cavalieri. Per l’occasione, erano presenti la preside del Liceo Cavalieri, Cinzia Sammartano, e il console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia, Pietro Kuciukian. 

Gli studenti si sono divisi in gruppi di lavoro, ciascuno dei quali si è occupato di un argomento specifico. Alcuni hanno approfondito il concetto di genocidio, altri la vicenda storica, altri ancora le testimonianze e i diversi sviluppi che l’evento ha avuto negli anni successivi. La ricerca è avvenuta attraverso la lettura di libri, la visione di materiale videografico e la consultazione di fonti fotografiche. 

La conferenza si è aperta con l’introduzione del concetto di genocidio; si tratta di un fenomeno che ha caratterizzato tutto il Novecento, dal momento che è legato all’ideologia etnocentrica e alla struttura dello Stato moderno. Si è passati poi all’esposizione della vicenda storica, dal 1908, anno del colpo di Stato da parte dei Giovani Turchi, fino al 1923, anno del trattato di Losanna, considerato dagli storici l’ultima tappa dello sterminio. La conferenza è proseguita con l’analisi delle testimonianze, costituite dai racconti dei sopravvissuti e dalle fotografie che documentano gli eventi. È stato in seguito affrontato l’argomento del negazionismo, un fenomeno che si è esteso dagli anni immediatamente successivi al genocidio fino a oggi. 

Alla fine della presentazione, il dottor Kuciukian è intervenuto, complimentandosi con gli studenti per il lavoro svolto. Quindi ha raccontato la sua storia e il suo legame personale con la vicenda. “Sono il figlio di un sopravvissuto” ha iniziato, spiegando poi come suo padre sia fuggito dall’Anatolia e arrivato a Venezia. È grazie a lui che Pietro ha cominciato a scavare nella storia della sua famiglia e del suo popolo, viaggiando in Armenia e in altri luoghi del mondo, nel tentativo di ricostruire la verità. Ma queste indagini gli portavano solo angoscia e malinconia, perciò Pietro ha iniziato ad andare alla ricerca dei “giusti”, ossia di tutte quelle persone che hanno scelto di fare del bene, aiutando in qualche modo gli Armeni.

Samuel Possemato, 4B Liceo Classico

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Di nuovo in scena

Gli studenti del Liceo Cavalieri tornano in scena con un dramma semiserio ispirato al mito cretese del labirinto

Venerdì 20 maggio, nel teatro Sant’Anna di Verbania, gli studenti del Liceo Cavalieri al progetto di teatro-scuola Di nuovo in scena, ha portato in scena Il labirinto, un dramma semiserio, opera originale del professore Maurizio D’Andrea, diretto dalla regista Cinzia Cirillo. Se lo spunto iniziale è tratto dal classico mito cretese, che narra di un labirinto di pareti entro cui vive il Minotauro, mostro mezzo uomo e mezzo toro che si ciba di carne umana, la trama originale si è sviluppata lungo un percorso anche simbolico, in cui il labirinto è costituito dal tortuoso percorso interiore che conduce alla parte nascosta della coscienza, in cui il Minotauro è il nemico psichico che bisogna affrontare e sconfiggere, per poter diventare adulti e liberi.

Tra i protagonisti ricordiamo Flavio Guaschino nel ruolo del principino ateniese Teseo, Sabina Rainone negli eleganti panni di Arianna, figlia di Minosse, a sua volta interpretato da Maral Gubian, Elisa Guzzi nelle vesti della regina Pasifae, moglie di Minosse e madre del Minotauro. Hanno poi dato voce Maddalena Polli al cretese Epimenide, smarrito da anni nel labirinto, Cecilia Palmeri all’ingegnere Dedalo, e Aurora Tori a suo figlio Icaro, dal destino sfortunato. Infine, in ruoli più circoscritti, ma non di  minore importanza, Nancy Zino, Arianna Allievi, Viola Agnelli, Keit Hamataj, Susanna Lami, Anabel Siranaula ed Emma Tavio Serena.

La resa scenica curata dalla Cirillo ha avuto come punti di forza la scelta dei costumi, inattesi, distopici, rutilanti di colori e di forme, e il piglio ironico, che a tratti ha strappato qualche risata da un pubblico purtroppo numericamente inferiore alle attese.

 “E’ stata la prima uscita in tour dopo due pesanti anni di lockdown – commenta la regista – perciò l’abbiamo vissuta più che altro come una prova di ritorno alla normalità per i ragazzi”. Lo spettacolo è stato portato, in forma ridotta, al festival LAIVin Action all’idroscalo di Milano il 31 maggio, ed è stato replicato il 6 giugno a Domodossola, nel salone del teatro Cappuccina.

“Il labirinto” è la prima delle tre performances in cui il liceo Cavalieri ha scelto di articolare il progetto “Di nuovo in scena”, finanziato tramite il bando LAIVin di Fondazione Cariplo, che dura appunto un triennio; bando che la nostra scuola si è aggiudicato per la seconda volta, unica fra le scuole del Vco.

“Gli anni scorsi, prima del lockdown – ricorda Annarosa Braganti, professoressa in pensione che fu l’anima del primo triennio – abbiamo portato in scena pièces ispirate all’epica: l’Iliade con Troy 3000, l’Odissea con Clinica fior di loto e infine l’Eneide con Go west! È stato faticoso ma davvero soddisfacente portare fino a cinquantaquattro ragazzi, tra attori, cantanti e musicisti, alle rassegne organizzate a Milano dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto “Chi è di scena?”, e riscuotere applausi e complimenti. Speriamo che si possa tornare a rivivere quelle belle esperienze anche con le nuove generazioni di studenti”.

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L’homo novus: gli anni del cambiamento

Pubblichiamo la seconda parte dell’articolo che ricostruisce la storia politica e le tappe più significative della carriera del Presidente Macron fino alla recente rielezione

prima parte
Ottenuta la maggioranza assoluta nel giugno 2017, Macron persegue una politica che si distingue, in parte, dai suoi predecessori; durante i suoi primi cinque anni mette al centro la politica estera, la politica europea e quella ambientale. Riguardo alla politica estera, preme con forza e ottiene il ritiro delle truppe dal Mali e da molte regioni dell’Africa Centrale, lasciandole però alla dominazione economica cinese e russa.

Sul medio oriente Macron ha una politica equilibrata: propone colloqui con il dittatore Bashar Assad e tra Palestina e Israele. Tuttavia, dopo l’attacco chimico del regime siriano a Khan Shaykhun, chiede un intervento militare, mai ottenuto, contro il regime di Assad. Sostiene Israele con grande forza, grazie alla
salda comunità franco-israeliana e alla vicinanza con lo stato israeliano, senza però avere una posizione chiara riguardo il riconoscimento dello Stato di Palestina, anzi rifiutandone il riconoscimento unilaterale.

Il sostegno a Israele però si logora con i violenti attacchi promossi dal governo Netanyahu alla Striscia di Gaza. Torna il sostegno a Israele, mai in realtà mancato, con il governo Bennett.

Intervento del Presidente Macron al Parlamento europeo

Firma il trattato di Aquisgrana, con la Merkel nel 2019, per rafforzare l’alleanza franco-tedesca e, nel 2022, il Trattato del Quirinale. Sull’Unione Europea sostiene una politica fortemente europeista, cercando di dare all’Unione un ruolo centrale nel mondo. In un’intervista del 2019 definisce la Nato in una condizione di “morte celebrale”, favorendo la formazione di un esercito unico europeo. La dichiarazione crea l’irritazione di Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ma il plauso del governo russo.

Attualmente Macron continua a sostenere l’idea di esercito unico europeo, come si è visto nel recente consiglio europeo informale di Versailles e alla conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa. Propone e ottiene, come già affermato il 26 settembre 2017 alla Sorbona, la programmazione di un ufficio europeo per l’asilo e un bilancio comune della difesa. Forte del peso geopolitico che ha il suo paese, si propone come interlocutore principale di Putin prima del 24 febbraio 2022, inizio dell’escalation militare su larga scala in Ucraina, ma anche dopo, continuando a dialogare con il Cremlino. Per quanto riguarda la politica ambientale ha promosso tassazioni, molto controverse, sul carburante, creando un forte movimento di protesta, il movimento dei gilet gialli.

Nel 2021 ha presentato il programma France 2030 che, ambiziosamente, prevede di portare la Francia al primo posto in Europa per riduzione delle emissioni di CO 2, riducendole del 55%. Il programma è stato molto contestato a Bruxelles da Austria, Olanda e Italia, a causa della forte presenza di energia nucleare all’interno del pacchetto economico. Partecipa poi alla COP26, momento in cui Macron tenta di rafforzare gli accordi di Parigi. Sotto la sua presidenza si ricordino anche l’incendio della cattedrale di Notre- Dame, l’attentato dell’11 dicembre 2018 a Strasburgo, la vittoria ai Mondiali nel 2018, la recente assegnazione delle Olimpiadi 2024 a Parigi e l’attuale presidenza di turno del Consiglio Europeo. Recentemente Macron ha vinto con il 59% dei voti ed è stato incaricato dai francesi di attuare una politica che soddisfi le richieste economiche con particolare attenzione al potere d’acquisto.

Antonio Maria Stoppini, 4B Liceo Classico

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Un Futurista a Pallanza

A villa Giulia la lezione spettacolo creata dagli allievi dei Beni Culturali e dedicata a Umberto Boccioni: pubblichiamo due entusiastiche recensioni scritte da alcune studentesse che hanno assistito all’evento

Il giorno venerdì 29 aprile 2022, i ragazzi delle classi 3A e 3B classico del Liceo Bonaventura Cavalieri di Verbania, hanno tenuto una lezione-spettacolo nella prestigiosa sede di Villa Giulia a Pallanza, sul celebre pittore futurista Umberto Boccioni. Al loro arrivo, studenti e professori, sono stati accolti nella sala principale, dove i giovani “storici dell’arte” hanno messo in scena un’intervista impossibile tra Umberto Boccioni e una delle studentesse, per sottolineare quelli che sono stati i momenti salienti della vita e della carriera del pittore.  Dopo questa prima parte, a dir poco interessante e coinvolgente, i ragazzi hanno descritto in maniera completa ed esaustiva quello che è stato il soggiorno pallanzese di Boccioni, con tanto di gossip e rumors sulla intensa e fugace storia d’amore tra Umberto e la principessa Vittoria Colonna.

Impossibile inoltre non citare il Ritratto di Ferruccio Busoni, oggi esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, al quale gli studenti hanno dedicato una parte corposa della loro esposizione. Dopo una breve pausa i giovani oratori hanno ripreso entusiasti la loro lezione preceduti dalla proiezione di esclusivo filmato d’epoca commentato dallo storico locale Leonardo Parachini.

Il tempo vola quando si impara divertendosi! Ecco che in un attimo siamo arrivati alla parte finale della lezione-spettacolo. Sincera ammirazione per i ragazzi del Liceo classico, corso Beni culturali, che hanno permesso a studenti e professori di usufruire di questa esperienza innovativa, formativa e sicuramente imperdibile.

Alessia Damiano, Martina Mira, 5A Liceo delle Scienze Umane


Gli studenti del terzo anno del Liceo Classico Cavalieri, che frequentano il corso Beni Culturali, hanno proposto a Villa Giulia, con il patrocinio del Comune di Verbania, una lezione-spettacolo su Umberto Boccioni, intitolata “Umberto Boccioni: un futurista a Pallanza”. All’evento hanno partecipato in mattinata gli studenti delle classi quinte del Cavalieri in presenza, e in diretta streaming le altre scuole superiori del VCO; nel pomeriggio ha fatto seguito una replica per la comunità verbanese.

La conferenza si è aperta con l’intervento della Dirigente Scolastica Cinzia Sammartano che ha presentato l’evento ringraziando gli alunni coinvolti, la Prof.ssa di Storia dell’Arte Gabriella Prandi e lo studioso di storia locale Leonardo Parachini, che li hanno accompagnati durante il lungo percorso di ricerca e di approfondimento. La Dirigente ha sottolineato, inoltre, la valenza di questo progetto in termini di interdisciplinarietà e di come questo rappresenti un esempio autentico del “fare scuola”. 

La lezione ha ripercorso la vita di Umberto Boccioni e in particolare le settimane trascorse dall’artista a Pallanza nell’estate del 1916, l’ultima prima della morte sopravvenuta per un’accidentale caduta da cavallo. La mattinata si è rivelata una piacevole immersione culturale alla scoperta dei luoghi, dei personaggi, della produzione artistica di Boccioni nonché di una sua passionale e intellettuale storia d’amore.

I ragazzi si sono destreggiati nella complessità dell’argomento trattato alternando interviste impossibili a disquisizioni elevate e allo stesso tempo intriganti partendo dal seguente interrogativo: “Come mai un artista eminente come Boccioni ha soggiornato nella piccola e amena Pallanza nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale?” Ebbene, si dà il caso che il musicista e compositore Ferruccio Busoni abbia invitato a Pallanza l’artista perché gli dipingesse un ritratto, dal momento che ne apprezzava l’arte. I due sono stati ospiti dei marchesi Silvio e Sophie della Valle di Casanova, proprietari di Villa San Remigio.

Analizzando le opere prodotte dall’artista durante la parentesi pallanzese si è spesso ritenuto che Boccioni abbia abiurato il futurismo, mentre gli studenti hanno voluto dimostrare che in realtà si è trattato solo di un periodo di sospensione durante il quale l’artista ha sperimentato un nuovo corso pittorico di cui non si è potuto apprezzare appieno la novità data la sua morte prematura. I giovani oratori hanno approfondito anche l’avventura romantica, vissuta sull’Isolino San Giovanni, con la principessa di Teano Vittoria Colonna, ultimo dei tanti amori di Umberto Boccioni. 

Un valore aggiunto è stato poi un raro filmato d’epoca proposto dal dottor Leonardo Parachini che, offrendo al pubblico uno spaccato della realtà pallanzese del 1916, ha consentito ai presenti di immergersi nel contesto socio-culturale in cui l’artista ha trascorso le sue ultime settimane. Le riprese, nelle quali si riconoscevano anche Silvio Della Valle di Casanova e la principessa Vittoria Colonna, mostravano l’arrivo su un piroscafo di alcuni ministri italiani e di una delegazione inglese per un importante convegno sulle forniture di carbone tenutosi proprio a Villa San Remigio. 

Il lavoro svolto dai ragazzi del Liceo Cavalieri ha coinvolto e interessato i presenti al punto da augurarsi che questa tipologia di progetto possa essere riproposta negli anni a venire.

Benedetta Bertoli, Irene Gallotti, Agata Zanetta, 5A Liceo Classico.

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Cinema e ricerca sociale  

Un progetto del dipartimento di Scienze Umane che vede coinvolto il triennio del liceo in un originale e articolato percorso nel mondo del docu-film

Il progetto consiste in un percorso da svolgersi nel triennio delle scienze umane, con l’obiettivo di motivare gli studenti alla ricerca sociale attraverso uno strumento che ne favorisca l’espressione creativa . La modalità individuata è quella della realizzazione di docu-film riguardanti temi che gli studenti sceglieranno come aspetti di rilievo della società di cui stanno diventando cittadini attivi.

L’intento è quello di dimostrare che le discipline che stanno studiando sono utili strumenti per la comprensione e per il cambiamento sociale , con una positiva ricaduta sulla motivazione allo studio delle scienze umane e una riduzione della dispersione scolastica. L’ispirazione teorica è quella del metodo dei progetti di Kilpatrick.

Il progetto è articolato in tre fasi: la prima dedicata alle classi terze, consiste nella visione di un film al mese di tema psico- sociale preceduta da una preparazione e seguita da una discussione in classe. La visione avverrà in sala cinematografica contemporaneamente per tutte le terze SU, così da promuovere un senso di appartenenza ad una comunità di pensiero. La seconda fase del progetto, riservata alle classi quarte, comprende attività sull’uso di software utili al montaggio di filmati con un esperto, mentre nelle classi quinte si realizzerà la terza fase ovvero la progettazione e realizzazione di un docu-film.

Il docu-film e la ricerca sociale vogliono costituire, nel tempo, il tema unificante delle varie discipline presenti nel piano formativo del Liceo delle Scienze Umane

Pubblichiamo i due video relativi alla ricerca sull’ansia scolastica a cura della 5 D SU:

Ed ecco di seguito il lavoro eseguito dalla 5A SU sulle differenze generazionali:

Per finire, la ricerca della 5C SU su discriminazione razziale e omofobia:

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Articolo 9 – Speciale 2022

Umberto Boccioni: un futurista a Pallanza è il titolo di questo numero speciale di ARTICOLO 9, la rivista del corso Beni Culturali. I contenuti sono il frutto di un lavoro di ricerca condotto da alcuni studenti delle classi terze e ripercorrono le settimane trascorse dal pittore a Pallanza, nell’estate del 1916, l’ultima prima della sua prematura scomparsa.  Leggerete dei  luoghi, dei personaggi e soprattutto della produzione artistica di Boccioni, in una particolare parentesi della sua vita che lo vide anche protagonista di un’appassionata storia d’amore. 

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L’homo novus: storia di una vittoria

prima parte di un articolo che ripercorre le tappe più significative della carriera politica del presidente francese, fino alla recente rielezione

Il 16 aprile 2016, il ministro dell’economia del governo Valls, sotto la presidenza socialista di Hollande, annuncia la formazione di un nuovo movimento politico, En Marche!, al fine di “uscire dal tic-tac della vita politica francese per fare le riforme che nessuno ha il coraggio di fare”. Poco tempo dopo, il 30 agosto 2016, il Candidato si dimette per divergenze politico-economiche. Il momento clou è la loi macron,
legge approvata senza il voto dell’assemblea parlamentare, in quanto senza una chiara maggioranza in parlamento. L’oggetto della legge, messo in discussione dal PS, è la raccomandazione a lavorare anche la domenica, con un aumento dei salari del 30%. Pur definendosi ottimista, la maggioranza non approva questa legge, ma passa grazie all’articolo 49.3.

© Rémi Jouan, CC-BY-SAGNU Free Documentation LicenseWikimedia Commons

Dopo le dimissioni del 30 agosto, la campagna di Emmanuel Macron si prospetta complessa. Nicolas Sarkozy annuncia la sua ricandidatura all’Eliseo per il partito di centro-destra gaullista, Les Républicains, come anche il suo ex primo ministro François Fillon. Marine Le Pen eredita il partito di destra Front National da suo padre, mentre il partito socialista, PS, non trova un forte candidato.

Il 16 novembre 2016, Emmanuel Macron decide di candidarsi per le elezioni presidenziali. Nel frattempo, l’ex presidente François Hollande decide di non candidarsi alla guida del PS, sapendo di avere problemi di voti nelle primarie del partito. Il partito repubblicano è forte nel paese e, nei sondaggi, è indicato come primo finalista al secondo turno assieme a Marine Le Pen. Tuttavia da Gennaio 2017 Les Républicains perdono molti voti a causa dello scandalo PenelopeGate.

A febbraio Macron inizia la scalata nei sondaggi, prendendo il posto de LR. E dopo numerosi dibattiti e altrettanti sondaggi, il 23 aprile 2017, il Candidato novus accede al secondo turno delle elezioni presidenziali, classificandosi al primo posto, con Marine Le Pen, classificatasi seconda. Da questa data inizia una tra le campagne elettorali più violente della storia repubblicana francese, fatta di accuse e insulti. La campagna raggiunge il suo apice con il dibattito televisivo del 3 maggio 2017 tra i due candidati.

Il 7 maggio 2017, dopo gli ultimi meeting, si tengono le votazioni. In quel giorno la Quinta Repubblica Francese cambia il volto di sé stessa: con il 78% dei voti è eletto il presidente più giovane della storia repubblicana, all’età di 39 anni. La sua prima presidenza inizia il 14 maggio 2017 e, tutt’oggi, non è ancora finita. Tuttavia la prima battaglia si conclude con le elezioni legislative del 18 giugno 2017, quando il partito En Marche!, assieme ad altri partiti di centro, ottiene la maggioranza assoluta del parlamento. Il suo primo mandato è stato oggetto di molte critiche, ma questo sarà analizzato nel prossimo articolo.

Antonio Maria Stoppini, IVB Liceo Classico

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ARTICOLO 9 – N.2/2022 

Dopo la caduta dell’impero romano gran parte della scultura in bronzo andò perduta, fusa per la fabbricazione di armi, utensili, monete (che spreco!). Dato il loro esiguo numero, gli originali in bronzo assumono oggi una grandissima importanza. Ogni ritrovamento, dovuto a scavi tra i resti di antiche città o a emersioni dai fondali marini, riporta alla luce capolavori rari e preziosi. Questo numero è perciò interamente dedicato alle opere in bronzo, greche e romane, alle eccezionali circostanze del loro ritrovamento e ai lunghi e laboriosi interventi di restauro che hanno reso possibile la loro attuale esposizione al grande pubblico.

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Banksy does New York

In 4B liceo classico, con un salto temporale che ci ha catapultati dal Rinascimento all’arte contemporanea, abbiamo visto il film Banksy does New York (2014). La professoressa ci ha poi invitati a mettere nero su bianco le nostre riflessioni, che desideriamo condividere.

Banksy Does New York - Official Trailer - YouTube

Il poeta e scrittore italiano Cesare Pavese scrisse: “Tutta l’arte è un problema di equilibrio tra due opposti”. I due opposti, entro i quali l’arte e l’artista esercitano il loro mestiere, potrebbero essere la quiete e il
turbamento; l’arte, in senso lato, è forse l’unica materia esistente in questo mondo in cui l’uno non esclude
l’altro.
In questo spettacolo di vortici, Banksy gioca il ruolo di equilibrista, uno di quelli bravi, capace di reggersi su
una corda talmente alta da rendersi invisibile. Questa posizione gli permette di vedere il mondo da una
prospettiva tanto stupefacente quanto inquietante. La parola chiave è paradosso; l’unico strumento in grado di ribaltare mentalità programmate per la linearità è il paradosso e in questo risiede l’intero suo repertorio.

Inseguendo Banksy a New York - Cronache Letterarie


Il progetto Banksy esiste per lanciarci una sfida, è come se ci chiedesse: “sei davvero sicuro di star vivendo
con gli occhi aperti?”. Ed è terrificante scoprire, osservando le sue opere, che la risposta è no.
L’arte di Banksy è una subdola smascheratrice: non fa semplicemente cadere il “velo di Maya” ma lo
squarcia, lo dilania e nel farlo pare divertirsi, vuole scatenare una reazione che, forse, dica anche più dell’arte stessa. Nella reazione del pubblico si consuma la parte conclusiva dell’atto artistico, l’arte senza pubblico non potrà dirsi conclusa e finché ci sarà qualcuno a guardarla, quest’ultima avrà sempre qualcosa da raccontare. Ed ecco, di fronte a un’arte rivelatrice, il paradosso: paradossale è l’inconsapevolezza in un mondo disseminato di campanelli di allarme, l’inerzia in un mondo che procede a ritmi incostanti, l’indifferenza in un mondo lacerato da ingiustizie.

La forza del nostro equilibrista però sta nel suo schieramento: Banksy è una sorta di Robin Hood-artista del XXI secolo; è dalla parte delle masse, e ciò è del tutto incontestabile dato il suo anonimato e data la sua
opera lontana da fini lucrativi. Per questo il suo posto è per strada, dove lui sceglie di porre le sue opere, dove queste hanno senso di esistere perché a portata del pubblico a cui sono destinate: la gente.

Mostra di Banksy a Genova: “War, Capitalism & Liberty”

È perciò traumatizzante vedere i suoi graffiti estratti dai muri ed esposti in teche di vetro in mostre private, le quali si svolgono in strutture dalle pareti candide, in atmosfere meditative. Si coglie nuovamente il paradosso in tutta la sua potenza, tanto che si arriva a chiedersi: “che sia questo il vero atto conclusivo del suo spettacolo artistico? Possibile che ora Banksy stia passeggiando tra le sale della mostra e stia ridendo vedendo la sua opera in una teca, protetta dal mondo a cui appartiene, resa inaccessibile al suo pubblico?” Lo spettacolo artistico si tramuta in commedia grottesca: l’arte che prima denunciava le ingiustizie perpetrate dal sistema capitalistico, ora diventa esca di guadagno e arricchimento dello stesso sistema (e può questo dirsi effettivamente un guadagno?).

Banksy Does New York


Banksy lascia il suo pubblico con tante domande e pochissime risposte. D’altronde non è lui nella posizione
di darcene, ma ci insegna la facilità e la necessità del porsi le giuste domande, le quali sono già metà della
risposta.
Mentre ci poniamo le domande, però, godiamoci lo spettacolo del nostro equilibrista e speriamo che non si
chiuda mai il suo sipario.

Alexia Giorla, IVB Liceo Classico

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Progetto Erasmus +

I ragazzi del Liceo Cavalieri in visita alle scuole Bulgare

Erasmus è il programma di mobilità dell’Unione Europea che finanzia iniziative volte a favorire l’istruzione: gli insegnanti si incontrano sulla piattaforma eTwinning, decidono di lavorare nelle proprie classi su di un tema comune, quindi ogni scuola invia una propria delegazione a visitare le scuole partner. Ad ottobre, come precedentemente riportato, le scuole aderenti al progetto hanno visitato la nostra scuola, mentre dal 7 al 14 marzo un gruppo di ragazzi del nostro liceo si è recato in Bulgaria

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Eccoci dunque in rappresentanza delle classi 2A Classico e 2B Scientifico: Elisa, Giulia, Laura e Alice!
Dal 2020 il progetto ci propone di riflettere sulle soft skills, (abilità trasversali): noi italiani organizziamo debate per sviluppare pensiero critico e tolleranza democratica, i portoghesi puntano sull’intelligenza emotiva, i bulgari sull’accoglienza, i polacchi sul gaming.

Ma vorremmo raccontarvi soprattutto del viaggio: sei giorni intensi; anche se tutte le giornate avevano una struttura simile, ogni giorno non era mai uguale al precedente. Tutto iniziava dalla mattinata, che trascorrevamo nella scuola, situata nella periferia della città.
La scuola ospitante si chiama High school 149 Ivan Hadjiiski: ospita alunni dal primo al dodicesimo al grado (da 6 anni a 18 anni). Tra le attività più interessanti i balli folkloristici bulgari: tutti i giovani, anche quelli della nostra età, amano le danze popolari.

Noi italiani, intellettuali, ci siamo cimentati con il debate: ”Is anger the right answer to a stress situation?”, un quesito di forte attualità, visto il momento che stiamo vivendo. Dimenticavamo: nei viaggi Erasmus si parla sempre e soltanto inglese. Il pomeriggio alla scoperta della città : cattedrale ortodossa di Alexander Nevski, la statua di S.Sofia e i resti archeologici del municipio romano di Ulpia Serdica portati alla luce durante gli scavi per la metropolitana. La sera: il momento adatto per visitare i luoghi della capitale messi in risalto dalle luci calde dei lampioni, di rafforzare le amicizie con i ragazzi delle altre scuole e di assaggiare i piatti tipici del paese.

Sono serviti questi giorni all’estero? Secondo noi sì: ci siamo confrontate con una realtà molto diversa dalla nostra dal punto di vista culturale, una diversità che tuttavia non è riuscita ad ostacolare il nostro desiderio di stringere nuove amicizie, legami che possiamo continuare a coltivare grazie ai social; per giunta, due dei maggiori punti di forza di questo progetto sono la possibilità di comunicare attivamente in inglese, nonché di imparare a gestire le imprevedibili situazioni che possono sopraggiungere nel corso di sei giorni lontano da casa, e dalla mamma…

In conclusione, ci teniamo a ringraziare la Scuola e l’Unione europea che ci hanno offerto l’occasione di viaggiare. Nel futuro, porteremo con noi ricordi meravigliosi legati a questa esperienza, soprattutto nei momenti in cui sembrava proprio di essere parte di una grande famiglia, tanto da dimenticarsi di appartenere a nazioni differenti.

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ARTICOLO 9 – N.3/2022

La guerra ha steso la sua ombra sul patrimonio culturale ucraino. I musei chiudono i battenti in seguito all’attacco russo e il silenzio cresce nelle sale. Da Kiev a Leopoli, da Odessa a Kharkiv, monumenti, chiese, edifici storici, compreso il celebre Teatro dell’Opera di Kiev, sono stati colpiti e i danni provocati dalla guerra aumentano ogni giorno. Opere riconosciute come patrimonio UNESCO sono state nascoste nel tentativo di salvarle dai bombardamenti e portate lontano dai riflettori che spetterebbero loro. Di tutto questo potete leggere sul terzo numero della rivista.

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Le interviste impossibili: Nike di Samotracia

 UNA DONNA NON TROPPO MODERNA

Anna, studentessa della 3A Classico del Liceo Cavalieri, che frequenta il corso Beni Culturali, ha realizzato questa intervista impossibile alla Nike di Samotracia, noto capolavoro della scultura greca ellenistica esposto al Museo del Louvre di Parigi.

Nike, rispondendo alle circostanziate domande dell’intervistatrice, fornisce notizie molto dettagliate sulla sua realizzazione, il suo ritrovamento, la collocazione al Louvre, i restauri passati e i più recenti. Il tono scherzoso e il linguaggio “contemporaneo”, nulla tolgono alla qualità e alla specificità dei contenuti che approfondiscono le caratteristiche formali e stilistiche dell’opera in una maniera nuova e completamente differente da quella proposta dai testi scolastici.

L’intervista impossibile diventa così uno strumento di conoscenza alla portata di tutti, un modo alternativo per apprezzare le opere d’arte più famose, per valorizzarle, per comprenderne il significato profondo e il ruolo di tutela che ognuno di noi deve esercitare attivamente nei confronti di questo straordinario patrimonio che l’arte e la storia ci hanno consegnato.

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Il presidente dei cittadini: ricordando David Sassoli

Nel 2018 in Italia vi sono le elezioni politiche. Si profila un quadro anti-europeo: lega e m5s formano, dopo tre mesi di interlocuzione, un governo. Nel 2019 si svolgono le elezioni europee. Ai più sembra essere il preludio del disfacimento dell’Unione Europea. Invece l’Unione risponde con forza ai cambiamenti richiesti dai cittadini: si allarga l’alleanza “alla tedesca”, si susseguono i nuovi presidenti di Parlamento, Consiglio e Commissione Europea. Nulla di nuovo in realtà, se non nei nomi delle cariche politiche. Charles Michel, ex primo ministro belga, sostiene un programma contro i nazionalismi, contro la chiusura delle frontiere e una maggior integrazione europea, a partire dal bilancio comune, utopia europea fino al luglio 2020. Ursula Von Der Leyen, ex ministra prima del lavoro e poi della difesa in Germania, propone un progetto di difesa comune europea, sostenuto con forza anche dal presidente francese Emmanuel Macron.

Tra tutti spicca la figura del presidente dell’Europarlamento David Sassoli, scelto per caso dopo difficoltà di accordi tra Ppe s&d e liberali. Ex giornalista, militante nel partito democratico e vice presidente del Parlamento Europeo nella precedente legislatura, sin da subito se ne comprende lo spessore. «L’Unione Europea – afferma con forza – non è un incidente della storia».

Il neo presidente Sassoli si concentra prontamente per avvicinare il parlamento ai cittadini: dapprima si applica per far rispettare lo stato di diritto, la libertà e la democrazia sia nell’Unione sia fuori, come dimostrato nel 2021 consegnando il premio Sacharov all’oppositore russo Navalny. Favorisce l’integrazione dei giovani nel progetto europeo, nel solco dello spirito di Ventotene, battendosi per evitare il taglio dei fondi al progetto “Erasmus+“, al “Corpo Europeo di Solidarietà“, a “Discovereu“. Durante la pandemia da Covid-19 ha mantenuto il parlamento aperto, dando un forte segnale ai cittadini europei e aiutando i paesi del sud a stilare il “Next Generation Eu”. Ha avviato i lavori sulla “Conferenza del futuro dell’Europa” a Strasburgo.

Nei suoi ultimi mesi ha iniziato i lavori per una politica migratoria comune, contestando le scelte assunte dai paesi di Visegrad e spingendo per un permesso di soggiorno comune. Non è riuscito però a realizzare questo sogno e ora tocca a noi proseguire. Partendo dalle sue parole: «Non dobbiamo avere paura. Tanti si sono resi conto che senza una politica europea tutti i nostri paesi, le nostre comunità e i nostri cittadini sarebbero più fragili. Facciamo insieme un’Europa più forte, più democratica, più unita».

Antonio Stoppini, IVB Liceo Classico

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Flash mob contro la violenza sulle donne

Il flash mob del 25 novembre è stato solo un momento particolarmente eclatante di un percorso lungo e
articolato che, soprattutto in una classe prevalentemente “rosa”, ha posto la donna al centro di riflessioni, letture e approfondimenti

Tutta la storia della letteratura italiana è stata interpretata alla luce dell’evoluzione dei modelli femminili, nella profonda convinzione che gli autori non sono mai avulsi dal contesto in cui operano, vivono, amano, e combattono, a volte, battaglie di civiltà.
Ed ecco che il passaggio dalla quarta alla quinta è stato scandito dalla lettura del romanzo Il racconto
dell’
ancella, di Margaret Atwood, da sempre attenta alla difesa dei diritti delle donne. Nel 2021, poi, la
scrittrice canadese ha sfiorato il Nobel per la letteratura e, in Italia, ha vinto il Premio Speciale Lattes
Grinzane.

Non voglio soffrire

Non voglio essere una ballerina, coi piedi sospesi da terra e la testa chiusa in un rettangolo di stoffa bianca.

Non voglio essere una bambola appesa al Muro,
non voglio essere un angelo senz’ali.

lettera a una vittima

Ti fai coraggio. Stringi i denti e sopporti.
“È solo un po’ irascibile” ti diranno.
Ci crederai.
Un errore enorme.
Si creerà una voragine di dolore e buio.
Nonostante tutto ci crederai ancora e ancora.
“Sono caduta” dirai.
Bugia.
Quando vedi il loop è troppo tardi.
Parli. Nessuna risposta.
Gridi. Nessuna risposta.
Te ne vai. Ti segue.
Ti nascondi. Ti trova.
Ultimo sguardo alle stelle. Un ultimo caffè.
Tre mesi dopo vedi il legno intorno a te, mentre lui vede ancora il mondo.

Maddalena, VC SU

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Erasmus Plus: il liceo incontra l’Europa

Diario di uno scambio culturale

Una settimana indimenticabile. Così voglio intitolare il mio articolo sulla settimana
che ha visto il nostro Liceo Bonaventura Cavalieri impegnato nel progetto Erasmus
Plus. È stato un primo passo con l’arrivo in Italia di tre delegazioni di altrettanti Paesi
europei: la Polonia, la Bulgaria e il Portogallo.

Il primo giorno, lunedì 11 ottobre, è stato prevalentemente di conoscenza: abbiamo
avuto la possibilità, infatti, di scoprire i nomi e le personalità dei ragazzi europei.
Durante la mattinata, abbiamo anche iniziato, dividendoci in gruppi di sette/otto
persone, a lavorare sul topic del debate, che aveva al centro la Brexit e le sue
inevitabili conseguenze positive e negative.
Dopo un pranzo in compagnia a scuola, la giornata si è conclusa con una visita a
Villa Taranto, gentilmente offerta dall’autorità del parco.

Martedì, prima di proseguire con le attività di preparazione al dibattito, abbiamo
partecipato a una seduta di respirazione tenuta da una delle docenti
accompagnatrici portoghesi.
Accompagnati dalla professoressa Zacchera, ci siamo diretti a Villa Olimpia e poi, da
lì, siamo giunti al Museo del Paesaggio, dove abbiamo avuto l’opportunità
irrinunciabile di ammirare le opere d’arte del grande scultore Troubetzkoy.

Mercoledì 13 ottobre abbiamo iniziato ad allenarci a parlare e a presentare la nostra
parte, ovviamente in Inglese, tenendo conto anche del ristretto numero di minuti.
Nel pomeriggio in autobus abbiamo raggiunto i camminamenti della Linea Cadorna
sulle alture di Verbania e da lì abbiamo proseguito verso il punto di partenza della
Zipline, vivendo un momento di forte adrenalina e dievrtimento.

E dunque arriva giovedì, giorno di grande felicità per la possibilità di confrontare le
nostre diverse opinioni in merito al topic, ma anche di grande ansia perché davanti a
una giuria di persone sconosciute: insomma, un mix di emozioni.
Tutto, però, si è svolto perfettamente e, dopo l’annuncio delle squadre vincitrici e
un’ultima seduta di respirazione, abbiamo pranzato per l’ultima volta insieme a
scuola.
Nel pomeriggio, accompagnati dalla professoressa Zacchera, siamo salpati verso
l’Isola Bella.

Questa esperienza è stata splendida, non solo perché ci ha dato la possibilità di
allenarci a parlare in Inglese, lingua che ritengo sarà fondamentale per il nostro
futuro lavorativo, ma anche perché ci ha permesso di conoscere culture e tradizioni
diverse dalla nostra.

I ragazzi europei e i relativi accompagnatori ritengo, infine, si siano dimostrati molto
gentili, disponibili e simpatici. Spero che questo progetto potrà proseguire e volgere
al termine nel miglior modo possibile.

Matteo Omobono, 2BSC